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Ipomineralizzazione: un rischio in espansione per i denti dei più piccoli. I consigli da SIOI

Si chiama Molar Incisor Hypomineralization (MIH) e, se non diagnosticata precocemente ed intercettata, può portare a quello che viene definito “post eruptive breack-down”, ossia alla frattura dello smalto dei denti. Coinvolge  i primi molari permanenti e gli incisivi sin dall’età pediatrica.

È una patologia in espansione che colpisce i bambini già a partire dai 6 anni quando erompono i primi  denti permanenti ma può interessare anche i molari da latte.  La MIH è diffusa in tutto il mondo con prevalenze diverse riportate in letteratura e che variano in media dal 3% al 25%.

“È un quadro clinico che oggi osserviamo frequentemente, caratterizzato da una ipomineralizzazione  dei denti. Si tratta di un difetto qualitativo dello smalto che tende ad aggravarsi nel tempo . I denti ipomineralizzati – spiega la prof.ssa Raffaella Docimo, presidente della Società Italiana di Odontoiatria Infantile – si presentano con macchie bianco-giallastre o marroni, sono sensibili al caldo e al freddo, durante la masticazione e le manovre di igiene orale e, a causa della anomala  porosità dello smalto possono andare incontro a cedimento strutturale delle aree colpite”.

L’eziologia è ignota, anche se sono stati ipotizzati diversi fattori che potrebbero essere la causa di insorgenza della patologia.

“Fondamentale – avverte l’esperta – è la diagnosi precoce e la identificazione dei soggetti a rischio. La terapia mira al trattamento della ipersensibilità, alla prevenzione della carie, al restauro degli elementi dentali compromessi, considerato comunque che è indifferibile il monitoraggio costante con follow up trimestrali”.

Fonte: Ufficio Stampa SIOI, 16 gennaio 2015