All posts in Prevenzione

Emergenza malattia paradontale

Diverse le cause, ma la principale è la scarsa igiene orale

La parodontite è lo stadio più avanzato della malattia paradontale. Le gengive, l’osso e le altre strutture di sostegno si danneggiano con perdita di dimensione verticale e orizzontale dei tessuti. I denti possono spostarsi di posizione, diventare mobili e si può formare un ascesso. Nei casi più gravi (piorrea) l’unica possibilità è l’estrazione dei denti compromessi.

Recenti studio indicano che nel mondo sono 743 milioni le persone affette da questa patologia con un’incidenza intorno ai 38 anni di età. Nei paesi occidentali il 40% della popolazione adulta è affetta da malattia paradontale di questi il 10-14% soffre di forme gravi di paradontite.

La principale causa della paradentite è una scarsa igiene orale.

Leggi qui l’articolo completo del Il secolo XIX del 19.05.2015

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Gengive a posto e sta meglio tutto il corpo

L’infiammazione in bocca si associa a malattie cardiovascolari, diabete e altre tipologie. Ecco perché è importante mantenere sane le strutture che proteggono le radici dei denti.

Quando si parla di un sorriso smagliante si pensa subito a denti sani e bianchi. E si dimenticano le gengive, importanti strutture che servono a proteggere l’osso di sostegno e le radici dei denti. Un grave errore, dato che le infiammazioni che le colpiscono sono frequentissime: in Italia interessano oltre il 60% della popolazione. Trascurare le gengive mina non solo la salute della bocca, ma anche il benessere generale.

“Le malattie delle gengive sono associate con le malattie cardiovascolari, il diabete e con la nascita di bambini prematuri e sottopeso”, spiega Nicola Bethaz, odontoiatra dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI).

Leggi qui l’articolo completo di Ok Salute e Benessere_05.2015

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Antibiotici: attenzione ad un uso corretto

E’ importante l’utilizzo consapevole degli antibiotici. Usare questi farmaci solo sotto controllo medico per evitare pericolo e problemi futuri.

La resistenza agli antibiotici è divenuta un’emergenza di sanità pubblica, che determina aumento della spesa sanitaria, allungamento dei tempi di degenza, fallimenti terapeutici e aumento della mortalità. Senza antibiotici efficaci, la medicina moderna rischia di tornare indietro ad un’epoca pre-antibiotica, in cui le infezioni rappresentavano la prima causa di morte ed interventi o terapie complesse erano impensabili.

Nella pratica odontoiatrica l’antibiotico è utilizzato nella terapia delle patologie infettive e nella profilassi dei pazienti a rischio. Nella patologia vanno considerati il tipo, la sua sede, gli agenti eziologici responsabili.

Leggi qui l’articolo completo di  Il Secolo XIX del 14.04.2014

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La malattia paradontale più pericolosa della carie

Infezione ai tessuti di sostegno del dente

Si tratta di una infezione che colpisce i tessuti di sostegno del dente determinandone il progressivo riassorbimento fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla perdita del dente. La causa di questa malattia è costituita dalla placca batterica, un insieme di microorganismi che si deposita continuamente sulla superficie del dente costituendo un vero e proprio microambiente all’interno del quale vivono centinaia di specie batteriche diverse, presenti in percentuali specifiche, e fra loro riferenti, in ogni essere umano.

Al di sopra di tale insieme, per fisiologici meccanismi salivari, possono posarsi ed addensarsi i sali minerali contenuti nella saliva e nel fluido gengivale: è questo il motivo della costituzione del tartaro.

Leggi qui l’articolo completo del Il Secolo XIX del 21.04.2015

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Le visite dal dentista sono fondamentali nella prevenzione delle carie infantili

JENA, Germania: Uno studio tedesco ha scoperto che i bambini sottoposti a visita odontoiatrica in età infantile, corrono minor rischio di contrarre carie ai denti primari. Lo studio di lungo termine condotto presso l’Ospedale Universitario di Jena ha valutato l’impatto sulla carie della prima infanzia delle prime, regolari visite dal dentista. La ricerca si è basato su un programma di prevenzione mirante ad accrescere la consapevolezza nei genitori sull’importanza dell’igiene dentale dei figli.

Più di 500 famiglie hanno preso parte al programma di prevenzione avviato nel 2009. I genitori sono stati informati sulle misure igieniche da prendere per la bocca dei bambini appena nati da pediatri, ostetriche, assistenti sociali e infermieri in un programma primo del suo genere in Germani, sviluppato in collaborazione con la città di Jena.

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Ipomineralizzazione: un rischio in espansione per i denti dei più piccoli. I consigli da SIOI

Si chiama Molar Incisor Hypomineralization (MIH) e, se non diagnosticata precocemente ed intercettata, può portare a quello che viene definito “post eruptive breack-down”, ossia alla frattura dello smalto dei denti. Coinvolge  i primi molari permanenti e gli incisivi sin dall’età pediatrica.

È una patologia in espansione che colpisce i bambini già a partire dai 6 anni quando erompono i primi  denti permanenti ma può interessare anche i molari da latte.  La MIH è diffusa in tutto il mondo con prevalenze diverse riportate in letteratura e che variano in media dal 3% al 25%.

“È un quadro clinico che oggi osserviamo frequentemente, caratterizzato da una ipomineralizzazione  dei denti. Si tratta di un difetto qualitativo dello smalto che tende ad aggravarsi nel tempo . I denti ipomineralizzati – spiega la prof.ssa Raffaella Docimo, presidente della Società Italiana di Odontoiatria Infantile – si presentano con macchie bianco-giallastre o marroni, sono sensibili al caldo e al freddo, durante la masticazione e le manovre di igiene orale e, a causa della anomala  porosità dello smalto possono andare incontro a cedimento strutturale delle aree colpite”.

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Consumiamo troppo zucchero, e la carie ringrazia. Una ricerca inglese ha cercato di capire la quantità giornaliera massima da assumere

Se è, chiara, la relazione tra zuccheri e carie nessuna analisi è stata ancora condotta per capire quanto sia il valore ottimale di assunzione di zucchero per non incorrere in carie e se il livello di consumo ottimale di zucchero indicato dall’Oms (10%) vale anche per la prevenzione della carie.

A provare a dare una risposta lo studio condotto dall’University College di Londra e dalla London School of Higinene & Tropical Medicine pubblicato su BMC Public Health.

L’obiettivo quello era quello di determinare la dose-risposta e la relazione quantitativa tra l’assunzione di zucchero e l’incidenza della carie dentale nei bambini e negli adulti.
Lo studio è stato svolto nei paesi in cui il consumo di zucchero cambiato a causa delle restrizioni in tempo di guerra o da mutamenti delle abitudini alimentari. È stato inoltre valutato anche l’impatto del Fluoro sui livelli di carie.

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Gengiviti, perché in autunno sono più frequenti

Sono favorite dall’abbassamento delle difese immunitarie, tipico di quando le temperature cominciano a calare e l’umidità aumenta.

I sintomi? Gengive arrossate che appaiono gonfie, doloranti e che tendono a sanguinare quando ci si lava i denti. Ma anche sensibilità al caldo e al freddo, alitosi e percezione di strano sapore in bocca.

Si pagano gli errori alimentari. L’alimentazione negli ultima anni è cambiata e non segue più l’andamento delle stagioni: si tende a mangiare più o meno gli stessi cibi tutto l’anno. Nelle prime giornate autunnali si pagano le conseguenze degli errori alimentari dell’estate, periodo in cui è più elevato il consumo dei prodotti dolci come i gelati. I batteri, infatti, prosperano con lo zucchero, le cui tracce sono difficili da rimuovere perché aderiscono in modo insidioso alla superficie dei denti. Sulla spiaggia o in montagna capita di bere succhi di frutta e bevande la cui acidità tende a indebolire le mucose gengivali e lo smalto dei denti.

Leggi l’articolo di Vivere sani e belli del 26.09.2014

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Più prevenzione, meno problemi

La pulpite è un’infiammazione che colpisce la polpa del dente che può essere evitata con una costante cura della salute della bocca.

Molte persone tendono purtroppo a trascurare la cura della propria bocca e a recarsi dal dentista solamente in caso di necessità, tuttavia tale scelta può rivelarsi estremamente pericolosa poiché può esporle nel tempo a dover affrontare terapie molto più lunghe, complicate ed onerose.

Una delle situazioni più frequenti per le quali si è comunque costretti a rivolgersi agli studi odontoiatrici è l’infiammazione acuta della polpa del dente, in termine medico “Pulpite”.

La pulpite ha origine da situazioni o disturbi che dovremmo tentare di evitare o prevenire.

Leggi l’articolo di elisir_di_salute_08.2014

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Poca odontoiatria per i più piccoli, carie in aumento del 15% in cinque anni

Congresso Sioi (Società Italiana Odontoiatria Infantile). A Napoli il punto sulle cure dentali pediatriche tra crisi economica e scarsa prevenzione. 

La popolazione pediatrica italiana è a tutto rischio carie ma le liste di attesa nel pubblico sono piuttosto lunghe e gli studi privati restano una chimera per le fasce meno abbienti. La crisi morde e non mette a rischio solo la salute degli adulti. Negli ultimi 5 anni infatti l’incidenza della carie sui bambini è aumentata del 15%. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Odontoiatria Infantile (Sioi), che la scorsa settimana a Napoli ha fatto il punto nel primo Convegno Nazionale delle sezioni regionali.

Secondo i dati Sioi, in Italia la malattia cariosa, a 4 anni di età, vede l’interessamento del 21,6%, a 12 anni sono affetti da carie il 43,1% dei bambini mentre nella fascia d’età compresa tra i 19 e i 25 anni l’88,2% delle persone presentano delle lesioni cariose.

Leggi l’articolo del Il Sole 24 Ore Sanità del 30.06.2014

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