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Qui le notizie più recenti e più curiose dal mondo dei dentisti...e non solo!

Ottobre, mese della prevenzione con visite gratuite dai dentisti ANDI, test del pH salivare e prestazioni a tariffe calmierate

Su iniziativa di ANDI ed in collaborazione con Mentadent è giunto alla trentaquattresima edizione il Mese della Prevenzione Dentale, durante il quale sarà possibile prenotare una visita odontoiatrica gratuita, che quest’anno comprenderà per la prima volta un test gratuito del pH salivare.

Inoltre, una volta effettuata la visita e misurato il pH salivare, il dentista ANDI potrà suggerire al paziente, se necessario, un percorso di prevenzione con una serie di prestazioni odontoiatriche a tariffe privilegiate, per affrontare il perdurare della crisi economica e venire incontro alle esigenze di salute e di portafoglio dei cittadini italiani. A ottobre, durante il consueto Mese della Prevenzione, sarà possibile prenotare una visita odontoiatrica gratuita, che comprenderà per la prima volta un test gratuito del pH salivare, la saliva è uno dei più importanti sistemi di difesa della salute della bocca. La sua composizione ha un pH neutro (valori da 6.5 a 7.5), sottoposto a variazioni quotidiane a causa del cibo e che viene normalmente ripristinato nel giro di un paio d’ore.

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L’ultima frontiera dell’odontoiatria: la Medicina Estetica Odontoiatrica

La Medicina Estetica Odontoiatrica, pur essendo l’ultima nata fra le branche odontoiatriche, è sicuramente quella da cui ci si aspettano le maggiori evoluzioni future in ambito odontoiatrico.

Nell’ambito di questa branca è bene fare un distinguo fra l’Estetica prettamente odontoiatrica (che riguarda prettamente l’estetica dell’interno della cavità orale, quindi dentigengive e tutto ciò che è presente all’interno del cavo orale) e l’estetica del terzo medio e inferiore del viso, che è diventata, di recente, di stretta pertinenza odontoiatrica. In effetti i rapporti tra questi due aspetti (estetica dentale ed estetica del viso) sono strettamente interconnessi poiché è evidente che un bel viso non può fare a meno di un bel sorriso e quindi di denti esteticamente belli, così come dei denti perfetti risaltano ancora più la loro bellezza quando sono circondati da tessuti peri-orali tonici, labbra toniche e non troppo piccole, solchi naso-labiali non troppo accentuati, commessure labiali leggermente sollevate verso l’alto, tono elastico generale del terzo medio del viso nella norma. È inoltre importante considerare tutti gli eventuali piccoli inestetismi cutanei di pertinenza dermatologica, ma facilmente trattabili con terapia laser, quali xantelasmi, verruche seborroiche, fibromi penduli, ecc.

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Motori di ricerca di scarsa utilità per le persone che cercano informazioni su impianti online

SANTIAGO DE COMPOSTELA, Spagna: Secondo i rapporti, un numero crescente di persone tende a cercare informazioni sanitarie su Internet. Nel campo dell’odontoiatria, la voce impianti dentali risulta attualmente tra i tre temi più ricercati dopo il trattamento all’amalgama ed estetica. Da uno studio spagnolo si evince che i risultati di questo termine, forniti dai comuni motori di ricerca, non forniscono informazioni facilmente comprensibili o utile per gli utenti.

Dai 100 più rilevanti risultati elencati per il termine di ricerca “impianti dentali” scaturiti sui due più popolari motori di ricerca, Google Search e Search di Yahoo!, in autunno 2013, i ricercatori dall’Università di Santiago de Compostela hanno potuto riscontrare che la maggior parte di questi risultati ha un basso valore di comprensione e usabilità. Le informazioni fornite dai restanti siti, analizzati dal gruppo nel corso dello studio, risultano gravemente carenti sia in termini di comprensione sia in usabilità. Dai risultati forniti dal motore di ricerca Yahoo si è potuta riscontrare una migliore pertinenza e usabilità rispetto a quelli ottenuti da Google. Nessuna differenza significativa può essere rilevata tuttavia tra i risultati dei due motori di ricerca in termini di accessibilità.

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Consumiamo troppo zucchero, e la carie ringrazia. Una ricerca inglese ha cercato di capire la quantità giornaliera massima da assumere

Se è, chiara, la relazione tra zuccheri e carie nessuna analisi è stata ancora condotta per capire quanto sia il valore ottimale di assunzione di zucchero per non incorrere in carie e se il livello di consumo ottimale di zucchero indicato dall’Oms (10%) vale anche per la prevenzione della carie.

A provare a dare una risposta lo studio condotto dall’University College di Londra e dalla London School of Higinene & Tropical Medicine pubblicato su BMC Public Health.

L’obiettivo quello era quello di determinare la dose-risposta e la relazione quantitativa tra l’assunzione di zucchero e l’incidenza della carie dentale nei bambini e negli adulti.
Lo studio è stato svolto nei paesi in cui il consumo di zucchero cambiato a causa delle restrizioni in tempo di guerra o da mutamenti delle abitudini alimentari. È stato inoltre valutato anche l’impatto del Fluoro sui livelli di carie.

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Il cane che cura i bimbi dal terrore del dentista

Morbida e rilassante. L’ultima frontiera della per therapy.

Il martedì mattina di ogni settimana l’ambulatorio dentistico del Dr. Paul Weiss è letteralmente stipato di genitori che accompagnano i bambini a curare carie, valutare ponti e protesi varie, prelevare impronte, insomma a fare tutto quanto si fa di solito in uno studio odontoiatrico specializzato in dentistica pediatrica. Il martedì mattina però è anche un un giorno speciale ed dedicato ai bambini che raggiungo lo studio, accompagnati solitamente dalla mamma, senza quegli occhi sbarrati che contraddistinguono la tensione di chi deve affrontare l’iniezione di anestetica e il trapano a turbina con il suo caratteristico e obiettivamente poco piacevole rumore.

Williamsville, dove il dentista esercita, è un villaggio di New York e conta non più di 5.000 abitanti, A cosa è dovuto dunque l’affollamento del martedì mattina in questo studio dentistici e le liste d’attesa che si prolungano ogni settimana di più?

Leggi l’articolo del Ilgiornale del 19.092014

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Gengiviti, perché in autunno sono più frequenti

Sono favorite dall’abbassamento delle difese immunitarie, tipico di quando le temperature cominciano a calare e l’umidità aumenta.

I sintomi? Gengive arrossate che appaiono gonfie, doloranti e che tendono a sanguinare quando ci si lava i denti. Ma anche sensibilità al caldo e al freddo, alitosi e percezione di strano sapore in bocca.

Si pagano gli errori alimentari. L’alimentazione negli ultima anni è cambiata e non segue più l’andamento delle stagioni: si tende a mangiare più o meno gli stessi cibi tutto l’anno. Nelle prime giornate autunnali si pagano le conseguenze degli errori alimentari dell’estate, periodo in cui è più elevato il consumo dei prodotti dolci come i gelati. I batteri, infatti, prosperano con lo zucchero, le cui tracce sono difficili da rimuovere perché aderiscono in modo insidioso alla superficie dei denti. Sulla spiaggia o in montagna capita di bere succhi di frutta e bevande la cui acidità tende a indebolire le mucose gengivali e lo smalto dei denti.

Leggi l’articolo di Vivere sani e belli del 26.09.2014

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Trovato ad Isernia il dente deciduo di un bimbo di 600 mila anni fa. Molto probabilmente il resto umano più antico scoperto in Italia

Risale a circa tre mesi fa il ritrovamento di un dentino deciduo (il primo incisivo superiore sinistro) di circa 7 mm. appartenuto ad un bambino di “homo heidelbergensis” vissuto circa 600 mila anni fa, probabilmente il resto umano più antico mai trovato in Italia.

Il ritrovamento è avvenuto nella “Pineta d’Isernia” ( sito paleolitico risalente a 700 mila anni fa scoperto nel ’79 e candidato nel 2006 a divenire “patrimonio dell’umanità”) in seguito di una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise e dall’Università di Ferrara, sotto la direzione scientifica di Carlo Peretto (UniFerrara). Spiega una nota della Direzione regionale Beni Culturali e Paesaggistici: «Il dente è un primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni e mostra caratteristiche particolari, che non si ritrovano negli altri reperti rinvenuti in Europa, seppur riconducibili ad un ampio contesto cronologico.

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Più prevenzione, meno problemi

La pulpite è un’infiammazione che colpisce la polpa del dente che può essere evitata con una costante cura della salute della bocca.

Molte persone tendono purtroppo a trascurare la cura della propria bocca e a recarsi dal dentista solamente in caso di necessità, tuttavia tale scelta può rivelarsi estremamente pericolosa poiché può esporle nel tempo a dover affrontare terapie molto più lunghe, complicate ed onerose.

Una delle situazioni più frequenti per le quali si è comunque costretti a rivolgersi agli studi odontoiatrici è l’infiammazione acuta della polpa del dente, in termine medico “Pulpite”.

La pulpite ha origine da situazioni o disturbi che dovremmo tentare di evitare o prevenire.

Leggi l’articolo di elisir_di_salute_08.2014

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Il mondo mette bocca sull’uso del mercurio, otturazioni incluse

L’OMS invita a eliminare gradualmente l’amalgama con questo metallo. Che l’Italia utilizza ancora.

Ma le otturazioni con l’amalgama sono un pericolo o no? L’Italia nel 2013 ha ratificato con altri 91 paesi la Convenzione di Minamata, firmata nella città giapponese che negli 50 subì un grave inquinamento da mercurio (molto persone si ammalarono di una sindrome neurologica che prese appunto il nome di malattia di Minamata). La convenzione è il risultato di quattro anni di negoziati e prevede controlli e la riduzione del mercurio usato o rilasciato in produzioni di vario tipo. Ma la questione non è chiusa: nell’odontoiatria le capsule predosate con mercurio sono ancora utilizzate (in Europa le vietano solo Danimarca e Norvegia).

Leggi l’articolo ilvenerdi_La repubblica 08.08.2014

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Poca odontoiatria per i più piccoli, carie in aumento del 15% in cinque anni

Congresso Sioi (Società Italiana Odontoiatria Infantile). A Napoli il punto sulle cure dentali pediatriche tra crisi economica e scarsa prevenzione. 

La popolazione pediatrica italiana è a tutto rischio carie ma le liste di attesa nel pubblico sono piuttosto lunghe e gli studi privati restano una chimera per le fasce meno abbienti. La crisi morde e non mette a rischio solo la salute degli adulti. Negli ultimi 5 anni infatti l’incidenza della carie sui bambini è aumentata del 15%. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Odontoiatria Infantile (Sioi), che la scorsa settimana a Napoli ha fatto il punto nel primo Convegno Nazionale delle sezioni regionali.

Secondo i dati Sioi, in Italia la malattia cariosa, a 4 anni di età, vede l’interessamento del 21,6%, a 12 anni sono affetti da carie il 43,1% dei bambini mentre nella fascia d’età compresa tra i 19 e i 25 anni l’88,2% delle persone presentano delle lesioni cariose.

Leggi l’articolo del Il Sole 24 Ore Sanità del 30.06.2014

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